Il “re del petrolio” scommette sulle batterie

Il “re del petrolio” scommette sulle batterie

Era uno dei maggiori trader di petrolio del mondo. Adesso Alex Beard raccoglie fondi per investire in impianti di accumulo di grande taglia per sostenere le rinnovabili.

Alex Beard, divenuto miliardario con il trading di petrolio, sta perdendo la sua sete di greggio.

L’ex dirigente del gigante del trading energetico e minerario Glencore, infatti, sta ora raccogliendo fondi per costruire un portafoglio di impianti strategici di accumulo di grande taglia, con l’obiettivo di investire e puntare sul settore delle energie rinnovabili nel Regno Unito, secondo quanto ha dichiarato in un’intervista esclusiva a Reuters.

Nella sua prima intervista da quando ha lasciato il colosso delle materie prime, nel 2019, Beard ha detto che il suo fondo di investimento Adaptogen Capital intende investire in almeno 500 MW di capacità di stoccaggio.

Nel suo periodo d’oro alla Glencore, il gruppo di trader di Beard movimentava fino al 7% del petrolio mondiale. Il fatto che ora si stia indirizzando verso le infrastrutture per sostenere le energie rinnovabili è un altro segnale molto concreto del modo in cui il vento è cambiato nell’industria energetica globale.

“Ho tempo per una seconda carriera nei mercati energetici. Non saranno petrolio e gas, ma sarà la transizione dal carbonio a essere più rilevante nei prossimi 25 anni“, ha detto Beard a Reuters.

La raccolta fondi di Adaptogen Capital giunge in un momento in cui l’industria energetica del Regno Unito e dell’intera Europa stanno affrontando una delle loro peggiori crisi da decenni. Una tempesta perfetta fatta di basse forniture di gas a livello mondiale ha fatto salire i prezzi, in una fase in cui gli ancora insufficienti investimenti nelle energie rinnovabili e la residua capacità nucleare non sono stati in grado di compensare la crisi dell’offerta fossile.

“La crisi attuale dà un assaggio di ciò che vivremo sempre più spesso“, ha detto Beard. “Le batterie forniscono stabilità quando la rete diventa instabile e sono beni abilitanti fondamentali nella transizione energetica”, ha aggiunto.

Al momento, il Regno Unito ha 1,1 GW di capacità operativa per immagazzinare energia che può poi essere reimmessa nella rete quando necessario. Altri 15 GW di capacità sono in costruzione o in fase di pianificazione, molti dei quali da parte di aziende che investono anche in attività di energia rinnovabile.

I 500 MW di stoccaggio di Adaptogen useranno batterie agli ioni di litio, ha detto Beard, e potrebbero coprire il fabbisogno di circa 750.000 abitazioni nel Regno Unito, secondo un calcolo di Reuters basato sui dati della National Grid.

La National Grid, da parte sua, ha stimato che in uno scenario di decarbonizzazione accelerata, potrebbe avere bisogno di più di 40 GW di capacità di stoccaggio entro il 2050.

“Il mondo ha imparato a costruire le rinnovabili su larga scala e ora abbiamo bisogno di costruire abbastanza stoccaggio per accelerare la transizione verso la rete a zero emissioni“, ha detto Beard.

Le aziende di energia rinnovabile hanno una lunga strada da percorrere per comprendere appieno e integrare il trading e la volatilità dei prezzi nelle loro operazioni, per gestire ed evitare il tipo di rischi che hanno affossato nove fornitori di energia in Gran Bretagna questo mese, a causa dell’impennata dei prezzi all’ingrosso dell’energia e del gas, ha aggiunto Beard.

Al momento, le aziende delle rinnovabili raramente affrontano i rischi dei prezzi a pronti perché operano sotto contratti garantiti dal governo, il che ha permesso loro di rimanere competitive con i combustibili fossili, ha dichiarato l’ex trader a Reuters.

Ma con la crescita della produzione rinnovabile e il progressivo venire meno dei sostegni statali ai prezzi, il settore dell’energia verde dovrà affrontare una ripida curva di apprendimento per capire come coprire meglio la volatilità dei prezzi, ha detto Beard, che ha trascorso gran parte della sua carriera come trader.

“Le batterie possono anche essere viste come un contenitore della volatilità per il trading [volatility trading box, cioè strumenti statistici e algoritmi che aiutano i trader a capire, negoziare e trarre profitto dalla volatilità dei mercati] nel settore delle rinnovabili e un asset cruciale da aggiungere alla generazione eolica e fotovoltaica”, ha aggiunto.

La risposta dei sistemi di storage alle fluttuazioni di domanda e offerta avviene nell’ordine dei millisecondi e può quindi essere eseguita da un software per approfittare della volatilità del mercato dell’energia, al contrario delle istruzioni analogiche per aumentare la produzione in una tradizionale centrale a combustibili fossili.

Il petrolio e il gas continueranno a svolgere un ruolo vitale nell’approvvigionamento energetico globale, ma le rinnovabili cresceranno più velocemente, con investitori e governi che spenderanno centinaia di miliardi di dollari per la transizione energetica dal carbonio nei prossimi anni, ha detto Beard a Reuters.

Beard, che detiene una quota di circa il 2% di Glencore che vale 1,2 miliardi di dollari ai prezzi attuali, ha anche co-sponsorizzato Energy Transition Partners, una società di acquisizione a scopo speciale (Spac) quotata ad Amsterdam. La società ha raccolto 175 milioni di euro quando si è quotata a luglio ed è in cerca di acquisizioni nei settori delle energie rinnovabili, dei veicoli elettrici e dello stoccaggio.

Fonte > qualenergia.it

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