I paesi che spingono le politiche su energia e clima, e quelli che arrancano

I paesi che spingono le politiche su energia e clima, e quelli che arrancano

Il Green Future Index, la classifica elaborata dal MIT Technology Review sui paesi in prima linea (o nelle retrovie) della transizione energetica ed ecologica.

Quali sono i paesi che stanno trainando le politiche verdi su energia e clima?

L’Europa è in prima linea con 15 nazioni tra le prime venti classificate del Green Future Index 2021 del MIT Technology Review.

La graduatoria ha esaminato l’impegno green di 76 economie mondiali in cinque categorie. Le prime quattro categorie valgono il 60% del punteggio finale e sono: emissioni di anidride carbonica, transizione energetica verso le fonti rinnovabili, società “verde” (green society: un mix di indicatori tra cui sviluppo dell’edilizia efficiente, riciclo dei materiali, consumo di prodotti animali), innovazione pulita (qui si considera, ad esempio, il numero di brevetti in tecnologie a basso impatto ambientale).

Il restante 40% dell’indice, invece, dipende dal livello di ambizione di ciascun paese nelle politiche per il clima in diversi settori – energia, agricoltura, finanza – senza dimenticare il peso assegnato alle tecnologie pulite nei pacchetti di rilancio economico post-Covid.

Tra i paesi in fondo alla classifica ci sono molti petro-stati che continuano a puntare sui combustibili fossili, come Arabia Saudita, Kuwait, Qatar, oltre alla Russia. L’Italia figura al ventiduesimo posto, dietro l’India.

Molto più indietro Stati Uniti e Cina, rispettivamente al quarantesimo e quarantacinquesimo posto.

Invece Francia, Germania, Spagna, diversi paesi europei nordici, figurano nel blocco di testa grazie a varie combinazioni di fattori: massicci investimenti in fonti rinnovabili, ampia disponibilità di risorse naturali, trasporti puliti (pensiamo al boom di veicoli elettrici in Norvegia), edilizia sostenibile e così via.

Più in generale, ricordiamo che oltre all’Europa diversi paesi hanno annunciato, di recente, nuovi obiettivi per azzerare le emissioni entro il 2050, o 2060 nel caso della Cina.

Cina, India e Stati Uniti sono tre giganti sotto osservazione tra luci e ombre della transizione energetica. La Cina sta installando ingenti volumi di eolico e fotovoltaico ma continua allo stesso tempo a puntare sul carbone.

L’India si prepara a una corsa verso le tecnologie pulite che però dovrà fare i conti con la sua super-dipendenza dai combustibili fossili; mentre gli Stati Uniti con Joe Biden dovrebbero lanciare un maxi piano di investimenti verdi per trasformare l’economia Usa.

L’Europa da parte sua punta su un Green Deal con tante rinnovabili, una crescita notevole dell’eolico offshore, la scommessa dell’idrogeno, la realizzazione di grandi fabbriche di batterie per veicoli elettrici e sistemi di accumulo energetico.

Vedremo se l’Italia, magari modificando il Pnrr con più attenzione per i progetti nelle energie pulite, riuscirà ad agganciare i paesi più avanzati sulle politiche climatiche. Sarà indispensabile risolvere quei nodi che frenano gli investimenti in rinnovabili, in primis la lunghezza-complessità delle autorizzazioni.

Ma si comprende anche da questi indici come una vera transizione energetica sia qualcosa di trasversale e integrata alla  società e all’economia di un paese. Per questo dovrebbe essere guidata a livello governativo probabilmente da un dicastero unico e con ampi poteri di indirizzo e di spesa.

Fonte articolo: www.qualenergia.it/articoli/paesi-che-spingono-politiche-energia-clima-quelli-che-arrancano

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